Serenata d'amore
Quando si pensa ad una serenata, immaginiamo scene d'altri tempi, quando un innamorato in bianco e nero cantava al chiaro di luna il suo amore per la promessa sposa.Si tratta di una tradizione medievale, che ha conservato nel tempo i tratti della genuinità e della popolarità.Nasce come musica improvvisata, solo più tardi codificata e comunque espressione di amore che vince ogni riservatezza ed ogni pudore.La serenata si portava di domenica da due o tre persone, un musicista o due e un eventuale amico dell'innamorato, che faceva coraggio all'uomo, che intonava le sue note appassionate con accompagnamento del violino.Cambiano le mode, ma la serenata esiste ancora e ha conservato il suo fascino.Le serenate ancora oggi si intonano prima del giorno del sì, ma la chitarra classica ha lasciato il posto a quella elettrica e il mandolino all'organo. Resta lo stupore di chi la riceve e l'emozione di chi la canta. Alcune serenata attingono a parole di autori recenti, come quelle qui suggerite.
"Tu eri la vita e le cose/ in te desti respiravamo/sotto il cielo che è ancora in noi./Non pena, non febbre allora/non quest'ombra greve del giorno/affollato e diverso. O luce/chiarezza lontana, respiro/affannoso, rivolgi gli occhi/immobili e chiari su di noi./E' buio il mattino che passa/senza luce dei tuoi occhi." (C. Pavese).
"Un'arancia sulla tavola/il tuo vestito sul tappeto/e nel mio letto tu/dolce presente del presente/freschezza della notte/calore della mia vita."(J. Prevert).
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